Descrivi la tua professione, dando dettagli sui prodotti, i servizi, le competenze specifiche e il saper fare.
Sono Cristina Talanca, ho 55 anni e sono nata in Romania. Da 15 anni vivo in Italia, prima a Palermo e poi a Modena.
La mia passione per il cucito creativo mi ha portato a farne un lavoro ed è così che ho dato vita a Lecris: un piccolo laboratorio di abiti da donna creati artigianalmente.
Che materiali usi? Come e dove te li procuri?
I materiali che utilizzo sono tessuti di vario tipo a seconda del modello da creare.
Li cerco nelle aziende tessili che operano nella zona in cui vivo, privilegiando rimanenze di fine serie o che sarebbero buttati per fare posto ai cambi stagionali. In questo modo cerco anche di rendere i miei prodotti ecologicamente sostenibili e di creare abiti che riducono gli sprechi.
Qual è il profilo tipico della tua clientela?
I miei prodotti sono destinati soprattutto a donne mature, ma spesso sono acquistati anche dalle giovani o da persone anziane.
Soprattutto nel periodo invernale creo anche prodotti per bambini e per uomo.
A che età e in quali circostanze hai iniziato questo lavoro?
La mia passione per il cucito creativo è praticamente nata con me. Essendo la più grande di quattro sorelle, fin da piccola mi è sempre piaciuto giocare a fare vestiti per me e le mie sorelline. Quando da Palermo si sono trasferita a Modena, grazie l’aiuto di alcune persone, ho pensate di usare questa mia passione per farne un lavoro.
Ho frequentato dei corsi imparando a disegnare, fare cartamodelli, sviluppare le taglie e a cucire. Devo ringraziare le mie insegnanti, ma soprattutto il mio carattere e la mia testardaggine che mi hanno permesso di non gettare la spugna di fronte alle tante difficoltà incontrate.
Descrivi le tecniche, gli strumenti e i materiali che usi nel tuo lavoro.
Il primo passo è quello di trovare un'idea: le mie ispirazioni sono le sfilate dei grandi stilisti, ma anche immagini che trovo in rete o persone che incontro per strada e da cui inizio ad immaginare un vestito o un accessorio, che piaccia a me, ma che penso possa piacere anche ad altri, che sia innovativo ed originale.
I passi successivi sono disegnare e sviluppare il cartamodello, pensare e cercare i tessuti più adatti, tagliarli ed infine assemblare e cucire tutti i componenti per vedere il risultato finale.
Gli strumenti che utilizzo sono macchine da cucire, cucitagli, bordatrici, asolatrici... di cui mi sono dotata negli anni.
E per quanto riguarda l'innovazione, quali sono i cambiamenti da quando hai iniziato? Utilizzi nuovi materiali, strumenti o processi nella produzione e nel marketing? Qual è l'impatto dell'innovazione sulla tua performance? Come potrebbe la tua professione essere ancora più innovativa?
Cerco sempre di fare un abito od accessorio che sia un compromesso tra tradizione e innovazione. Un modello che sia di moda, ma non troppo, che possa durare e che difficilmente si trovi in un comune negozio. Cerco sempre di enfatizzare il valore aggiunto del capo fatto a mano, raccontando ai miei clienti come e perché ho realizzato quel capo specifico. A questo scopo, oltre al rapporto diretto con i miei clienti durante la vendita, cerco di sfruttare anche le opportunità offerte dai social media per raccontare il mio prodotto.
Qual è il tuo messaggio per le generazioni più giovani che vorrebbero scegliere la tua professione?
Dare consigli non è il mio forte, ma posso dire che la benzina per questo mestiere sono la passione, la volontà e la costanza.