OPHERA

Apertura dei beni culturali alle comunità durante il processo di restauro post-terremoto del Centro Italia. Tecnologie digitali e nuove competenze per i professionisti della cultura.

Il progetto OPHERA si propone di svelare, come espressione culturale, il processo di restauro dei beni culturali attualmente in corso nei territori colpiti dal terremoto del Centro Italia 2016. Gli eventi di divulgazione saranno il risultato di una prima fase dedicata al rafforzamento delle capacità di un team multidisciplinare di operatori culturali, che includerà membri delle comunità locali e delegati di stakeholder privati ​​e pubblici.


Plan 1

A maggio 2022 il progetto Ophera consentirà l’apertura al pubblico del cantiere di restauro per comprendere, attraverso visite guidate, il complesso processo di recupero della struttura. VEDI IL PROGRAMMA

PARTNERS

  • Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per le Marche – Italy
  • University of Minho – Portugal
  • Cyprus University of Technology- Digital Heritage Research Laboratory – Cyprus
  • University of Ferrara – Italy
  • University of Ljubljana – Slovenia

Complesso di Sant’Agostino, chiesa e monastero – Pieve Torina (Mc), Italia.

Edificato nel XV secolo, viene trasformato nelle forme attuali nel corso del XVIII secolo, quando diventa sede dei monaci agostiniani. Rimasto sede dell’ordine fino al 1867, viene poi abbandonato. In epoca recente vi ha trovato posto il bellissimo Museo della nostra terra. Poi le scosse sismiche del 26 e del 30 ottobre 2016 che ha fatto crollare parte della facciata della chiesa, lasciando lesioni diffuse nei muri portanti e al tetto. Il complesso è rimasto tuttavia stabile e questo ha permesso ai progettisti di definire interventi per il mantenimento delle strutture esistenti. I lavori attualmente in corso, portati avanti grazie al Comune di Pieve Torina e agli studi EXUP s.r.l. e SPC s.r.l., porteranno al miglioreranno sismico della struttura e al recupero delle parti distrutte. Uno degli interventi più notevoli riguarda il pavimento di un intero piano che era stato pesantemente danneggiato dal terremoto e ora ricostruito in pietra locale.

VISITA Nella giornata del 28 maggio 2022 il progetto Ophera permetterà di aprire al pubblico il cantiere di restauro per far comprendere, tramite visite guidate, il complesso processo di recupero della struttura.

Collegiata Santa Maria e Palazzo dei Priori –Visso (Mc)

Il progetto Ophera ha selezionato due siti nel centro storico di Visso che sono stati sottoposti a interventi di recupero: la Collegiata Santa Maria e il Palazzo dei Priori. Il primo complesso sorge su un’antica pieve del XII secolo, subendo successivamente ampliamenti tra il XIII e il XIV secolo. L’edificio è stato gravemente danneggiato dalla scossa del 30 ottobre 2016 che ha provocato ampie crepe, crolli e lesioni alle strutture murarie. Fortemente danneggiato l’abside e il campanile, con il completo crollo del rosone. I primi interventi, coordinati dall’Arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche, hanno avuto come obiettivo la messa in sicurezza della struttura, al fine di evitare ulteriori danni e intervenendo sulla facciata dell’edificio, sulle volte del battistero, sulla cupola dell’abside e sul campanile. Il Ministero della Cultura ha completato recentemente altri interventi finalizzati a ripristinare gli impianti antincendio e anti intrusione, la messa in sicurezza degli affreschi, il blocco delle infiltrazioni di acqua piovana dal tetto e l’applicazione di un sistema di monitoraggio digitale delle vibrazioni sulla struttura. La Collegiata conserva un’importante collezione di affreschi, tra cui l’Assunzione, situata all’interno, e altri nella lunetta della facciata principale a opera di Paolo da Visso. Spiccano anche gli affreschi del nicchione, opere di Giovanni di Pietro detto “lo Spagna”, e il ciclo di affreschi giotteschi situati nell’abside, danneggiati diffusamente dalle scosse del 30 ottobre. Il 7 febbraio 2017, i tecnici del MiC e il Corpo dei Vigili del Fuoco, hanno rimosso e messo in sicurezza diverse opere, tra cui l’affresco de Lo Spagna. Gli interventi di messa in sicurezza già eseguiti sono stati progettati dall’Ing. Carlo Morosi e realizzati dalla ditta AR Alessandrini Nello S.r.l. Attualmente, su incarico dell’Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche, i tecnici della ArchLivIng stanno predisponendo il progetto di restauro complessivo. Le prime sfide hanno riguardato le strategie di intervento sul soffitto ligneo, gravemente dissestato, in modo da consentire l’accesso in sicurezza alla copertura della collegiata.

Il secondo sito scelto è Palazzo dei Priori, sede del Municipio di Visso. Il nucleo originario risale tra il 1255 e il 1270, ma viene modificato già nel 1325 secondo le tendenze gotiche del periodo. Distrutto da un incendio nelle lotte intestine del 1477 venne ricostruito nella forma attuale dall’architetto Bartolomeo da Camerino. Le scosse hanno provocato gravi lesioni interne, il crollo di parte delle mura esterne del secondo piano, di porzioni di copertura e della vela campanaria sulla facciata principale. I lavori di messa in sicurezza urgente realizzati nel 2017 dai Vigili del Fuoco e coordinati dall’Arch. Pierluigi Salvati della SABAP Marche, sono riusciti a proteggere il meraviglioso affresco della Madonna in Trono con Bambino di Paolo da Visso datato al 1482 e rimasto miracolosamente intatto e per cui, dopo un’attenta analisi, si è deciso di non procedere allo stacco ma di intervenire con una struttura protettiva. Parte della copertura rigida preesistente, sovrastante la sala del consiglio, è stata rimossa e sostituita da una copertura provvisoria. L’operazione è stata tecnicamente molto complessa ed è stata eseguita da Carlo Usai per conto dell’Istituto Centrale del Restauro. Sfida altrettanto complessa è stata inoltre la definizione di un secondo intervento di messa in sicurezza, propedeutico al restauro complessivo del palazzo e il cui progetto esecutivo è stato recentemente ultimato dallo studio EIG Ingegneria di Muccia, su incarico del Segretariato MiC per le Marche. I tecnici hanno innanzitutto predisposto un’approfondita campagna di conoscenza dei materiali e delle strutture, eseguita dalla Latema S.r.l. per poi provvedere alla puntellatura delle volte e dei solai danneggiati, la messa in sicurezza delle pareti perimetrali tramite tiranti e ponteggi prefabbricati, lo smontaggio delle pareti pericolanti e del tetto in cemento esistente con sostituzione di una copertura provvisoria per prevenire ulteriori danni dovuti a pioggia e neve.

VISITA – Nella giornata del 29 maggio, grazie al progetto Ophera, non solo sarà possibile a tutti conoscere i particolari dei restauri previsti per i due siti, ma sarà un momento di incontro e festa per tutta la popolazione che potrà, dopo anni, riprendere coscienza del progressivo intervento di recupero del patrimonio culturale danneggiato.

Monte San Martino (Mc), Italia.

Il progetto Ophera ha scelto il sito di Monte San Martino come borgo storico nella sua interezza. In questo bellissimo borgo le attività di restauro stanno interessando più edifici di interesse storico-artistico danneggiati dal sisma del 2016. In particolare il progetto ha voluto mettere in risalto due edifici specifici, sicuramente identitari per la comunità di Monte San Martino: il Palazzetto Urbani e casa Campili. Il primo, di proprietà comunale, venne costruito nel XIV secolo con modifiche varie nel corso dei secoli. Casa Campili rappresenta invece un esempio tipico di architettura popolare del ‘300 all’interno dell’insediamento storico. L’edificio si adatta alla pendenza della collina verso sud e la forma è organicamente inserita nei volumi e nei vicoli circostanti.
Gli interventi a Palazzetto Urbani, destinato ad abitazioni sociali, sono stati recentemente completati sotto la guida dell’Ing. Michele Tarulli. In fase di progettazione invece gli interventi per casa Campili e prevedono il miglioramento sismico e l’aumento del comfort abitativo degli spazi interni. Entrambi gli edifici verranno parzialmente destinati a edilizia economico-residenziale.

VISITA – Il 29 maggio 2022 i cantieri verranno aperti al pubblico con iniziative di valorizzazione su tutto il borgo e di coinvolgimento del pubblico di tutte le età.

Palazzo Saladini di RovetinoAscoli Piceno (Ap)

La famiglia Saladini è presente ad Ascoli già dal 1301 quando ne assunse la cittadinanza, dividendosi nei secoli in vari rami, tra cui quello dell’attuale famiglia Saladini di Rovetino. Esito di una graduale annessione di immobili avvenuta nel corso del XVII secolo da un originario nucleo di due case situate nel quartiere S. Agostino di Ascoli, al conte Tommaso di Horatius Saladini o, più̀ probabilmente, al nonno Marianus, è attribuita la committenza della decorazione pittorica della Galleria degli specchi, opera di Biagio Miniera (1697-1755). Sulla volta sono riprodotti temi mitologici con riferimenti allegorici alle qualità del committente come Marte sul carro con leoni, e Giunone assisa nel suo trono, che probabilmente commissionò l’opera per le nozze tra il conte Tommaso Saladini e Maria Augustina di Anton Philippus Sgariglia nel 1719. Le pareti presentano inoltre una complessa iconologia tratta dallo scritto di Cesare Ripa, a cui si accompagnano le nove muse che coronavano un tempo specchi con ricche cornici dorate. All’inizio del XX secolo gli affreschi sono stati occultati con contropareti, un controsoffitto e tramezzature interne, la cui recente rimozione ne ha evidenziato i profondi segni sull’opera pittorica. Il progetto, eseguito sotto la supervisione del dott. Pierluigi Moriconi e dell’arch. Domenico Cardamone del MiC e con l’interessamento del soprintendente arch. Carlo Birrozzi, ha avuto il suo inizio con un attento rilievo da parte della restauratrice Sonia Stipa dei danni subiti dalle decorazioni nel tempo. Le attività sismiche del 2016, inoltre, hanno danneggiato ulteriormente la superficie decorata con ampie lesioni passanti dovute, in gran parte, alla sensibile rotazione della parete esterna ovest. Le lesioni, anche molto gravi, risultano evidenti negli angoli e le fessurazioni hanno provocato distacchi, sollevamenti e caduta di intonaco dipinto. Le operazioni di restauro pittorico previste sono finalizzate all’arresto del degrado in progressiva evoluzione e al ripristino delle condizioni idonee alla loro corretta conservazione nel tempo con eventuale rimozione locale di ridipinture fino all’emersione delle coloriture originarie.

VISITA – Nella giornata dell’11 giugno 2022, grazie al progetto Ophera, sarà possibile accedere al palazzo e ammirare gli affreschi della Galleria degli specchi e conoscere tutti gli interventi di messa in sicurezza e restauro.

Castel di Luco, Acquasanta Terme (Ap), Italia

Il castello è una perfetta sintesi tra ambiente e uomo, tra roccia naturale e lavorata; poggia infatti proprio su un piccolo rilievo di travertino da cui prende la sua caratteristica forma circolare. La prima attestazione è in un editto di papa Leone IX del 1052 per passare poi in possesso della nobile famiglia Ciucci da Ascoli nella seconda metà del XIV secolo, divenendo poi per eredità possesso della famiglia Amici alla fine del XVIII secolo, i cui lo trasformarono in ricercata struttura ricettiva. Una delle maggiori caratteristiche di Castel di Luco è la sua forma ad anello, particolarmente adatta alla difesa. Appare costituito da una serie di costruzioni aggregate, tutte realizzate in blocchi di locale travertino. Internamente ha perso il suo aspetto militare originario e si presenta invece come una confortevole residenza nobiliare. Il terremoto dell’agosto 2016 ha colpito duramente la struttura causando distacchi tra mura e volte a cui si sono aggiunti danni all’apparato pittorico interno. Il restauro è diretto dall’arch. Valerio Borzacchini e i lavori eseguiti dalla ditta Deltalavori. Gli interventi di consolidamento hanno interessato i muri, le volte e i pavimenti. Il miglioramento sismico delle pareti è stato ottenuto inserendo nei giunti reti di filo di acciaio per aumentare le caratteristiche meccaniche della struttura.

VISITA – Nella giornata del 12 giugno 2022 sarà possibile visitare il castello accompagnati dal proprietario e da chi ha progettato e lavorato al suo restauro. Contemporaneamente, in collaborazione con il comune di Acquasanta Terme e le associazioni locali, sarà possibile partecipare anche alle visite guidate nel vicino borgo di Paggese e villa Cagnano e partecipare a workshop dedicati alla trasformazione e lavorazione artistica del travertino.


Per informazioni, contattare il responsabili del progetto presso il Segretariato Regionale MiC per le Marche

Arch. Giovanni Issini : giovanni.issini@beniculturali.it – Tel. +39.3283178144
Dott.ssa Sara Trotta : sara.trotta@beniculturali.it – Tel. +39.07150294253
Dr. Maurizio Bilò : maurizio.bilo@beniculturali.it – Tel. 07150294259

Media:
Web site: www.ophera.beniculturali.it
Facebook @progettoopheramibact—Ophera Project MiC
Youtube Ophera MiC
Instagram Ophera MiC
Sito web: www.ophera.beniculturali.it

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